L’8 e 9 giugno 2025 non si vota solo per sindaci e consigli comunali. In concomitanza con le elezioni amministrative, si terranno cinque referendum che toccano da vicino la vita di milioni di lavoratori e lavoratrici in Italia. I temi? Licenziamenti, contratti, sicurezza sul lavoro e cittadinanza.
Sono promossi da organizzazioni sindacali – in particolare la CGIL – e da movimenti civici, e rappresentano un’occasione unica per intervenire direttamente su norme che regolano il mercato del lavoro. Un’opportunità che non dovrebbe essere sottovalutata da nessuno, a prescindere dal settore in cui opera.
Cosa prevedono i 5 quesiti referendari
Vediamoli uno per uno, con esempi concreti di come potrebbero influenzare chi lavora – in ufficio, in fabbrica, in smart working o in mobilità.
1. Tutele crescenti e reintegro per licenziamento illegittimo
👉 Cosa propone il quesito: eliminare la parte del Jobs Act che esclude il reintegro per i lavoratori licenziati ingiustamente nelle aziende con più di 15 dipendenti.
🧭 Perché ti riguarda:
Se sei un dipendente a tempo indeterminato, questa norma definisce cosa succede se vieni licenziato senza una motivazione valida. Oggi l’azienda può limitarsi a pagare un’indennità. Con l’abrogazione, tornerebbe il diritto al reintegro.
2. Licenziamenti nelle piccole imprese: superamento del tetto al risarcimento
👉 Cosa propone il quesito: abolire il limite massimo di sei mensilità per il risarcimento economico in caso di licenziamento illegittimo nelle imprese con meno di 15 dipendenti.
🧭 Perché ti riguarda:
Se lavori in una PMI – come la maggior parte dei lavoratori italiani – oggi la legge fissa un tetto al risarcimento, anche se il licenziamento è ingiusto. Questo quesito punta a rimettere al centro l’equità e il valore del tuo lavoro, indipendentemente dalla grandezza dell’azienda.
3. Contratti a termine e obbligo di causale
👉 Cosa propone il quesito: reintrodurre l’obbligo di indicare una motivazione (la “causale”) nei contratti a termine inferiori a 12 mesi.
🧭 Perché ti riguarda:
Se hai mai firmato un contratto a tempo determinato, sai quanto può essere incerta la tua posizione. La causale rende più trasparente l’uso dei contratti brevi, e limita la possibilità per le aziende di aggirare l’assunzione stabile.
4. Appalti e responsabilità sulla sicurezza
👉 Cosa propone il quesito: estendere la responsabilità dell’azienda committente anche agli incidenti causati da rischi specifici dell’attività svolta dagli appaltatori o subappaltatori.
🧭 Perché ti riguarda:
Che tu lavori nel pubblico o nel privato, la sicurezza sul lavoro è un diritto. Questo quesito sposta l’attenzione anche sui datori di lavoro indiretti, rendendo tutti più responsabili della sicurezza dei lavoratori in ogni parte della filiera.
5. Cittadinanza italiana: da 10 a 5 anni di residenza
👉 Cosa propone il quesito: ridurre da 10 a 5 anni il tempo minimo di residenza legale in Italia richiesto a uno straniero extracomunitario per ottenere la cittadinanza.
🧭 Perché ti riguarda:
Se lavori con colleghi stranieri, se sei un datore di lavoro o se tu stesso hai un background migrante, sai quanto può essere complicato ottenere una piena integrazione. Questo quesito favorisce la stabilità e l’inclusione lavorativa e sociale di migliaia di persone.
Non solo politica: è anche una scelta sul tuo futuro lavorativo
Il lavoro oggi non è solo un contratto: è dignità, sicurezza, equilibrio, diritti. I cinque quesiti del referendum toccano tutti questi aspetti. Votare consapevolmente significa difendere le proprie condizioni attuali e contribuire a migliorare quelle future.
Non è un dibattito astratto: riguarda come saremo trattati nel momento più delicato della nostra carriera – un licenziamento, un infortunio, un contratto che scade – o nella costruzione di una vita stabile e dignitosa.
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