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System administrator: 5 linguaggi di programmazione particolarmente utili per questo ruolo

I system administrator spesso devono svolgere svariati compiti informatici pertanto un po’ di automazione li aiuterebbe a guadagnare tempo. Scopriamo cosa fanno e quali linguaggi informatici sarebbero particolarmente utili per loro.


Il system administrator è la figura professionale che gestisce le infrastrutture ed i servizi di rete, risolvendo anche tutte le problematiche che si possono via via presentare. Deve avere competenze informatiche e di telecomunicazioni approfondite: conoscere le principali componenti hardware e di rete del sistema, ed anche i principali sistemi operativi.

Premesso ciò, è chiaro che la conoscenza di qualche linguaggio di programmazione è cruciale, dato che permettono di automatizzare alcune attività (in particolare quelle ripetitive).

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Analizziamo brevemente 5 linguaggi particolarmente utili per i system administrator:

1. Python

In cima alla lista tra molte piattaforme IT. Alcuni punti di forza sono l’open source, il supporto dalla maggior parte dei sistemi operativi, la facilità di utilizzo grazie alla sua curva di apprendimento relativamente bassa e l’interoperabilità in diversi settori (es. social media, web, amministrazione, automazione e sicurezza).

2. Bash

Bourne Again Shell (BASH) è la shell nativa dei sistemi basati su Unix/Linux. Tra i vantaggi troviamo la velocità ed efficienza, mentre uno svantaggio è che non è supportato da tutti i sistemi operativi, in particolare i sistemi Windows.
Particolarmente utile ai system administrator che desiderano rimanere nei loro ruoli ma espandere ulteriormente le loro conoscenze.

3. PowerShell

Originariamente sviluppato come successore dell’interfaccia CLI nei sistemi Windows, ha subito dei cambiamenti negli ultimi anni: ha un supporto limitato per i sistemi basati su Unix (diventando open source), ma più supporto per una vasta gamma di sistemi operativi, inclusi Linux e macOS.
Usato dai system administrator per supportare e gestire i dispositivi con la flessibilità di manipolare i dati in molti modi, compresa l’automazione di quasi tutti gli aspetti di un sistema.

4. Ruby

Tra i linguaggi di programmazione più recenti e probabilmente il meno popolare. Di certo non il meno utile, visti i suoi punti di forza: facile da imparare e ideale per lo sviluppo web-based e l’e-commerce, grazie anche alla sua attenzione per il codice snello e la sicurezza.
Apprezzato nel mondo della sicurezza informatica, data la sua facilità nell’aiutare gli esperti a diffondere il codice fuzz, nel reverse engineering di file e applicazioni e nell’eseguire tutta una serie di altri test di penetrazione.

5. JavaScript

Tra i più vecchi linguaggi di programmazione (sviluppato quasi 25 anni fa). Nonostante ciò, si caratterizza per velocità, compatibilità, versatilità e semplicità. E’ anche aggiornato frequentemente con nuove funzioni che consentono un maggiore utilizzo delle risorse per le applicazioni web, lo sviluppo mobile e i giochi.
Tuttavia, non mancano tuttavia le limitazioni, specialmente riguardo al browser installato, perché non tutti i browser supportano le stesse funzioni e potrebbero “rompere” le applicazioni. Infine, non è molto adatto alla gestione di sistemi.