Vai al contenuto
Home » Lavoro » Figure professionali » Il futuro dell’HR tech nel 2024

Il futuro dell’HR tech nel 2024

Ora che ci troviamo alla fine del 2023 è il momento di tirare alcune somme e fare previsioni per il mondo hr del 2024. Tra il boom dell’AI e le diverse esigenze dei candidati che cambiano coi tempi, cosa dobbiamo aspettarci dall’anno prossimo? Vediamolo insieme.


Chat GPT e Google Bard hanno segnato il futuro per molte categorie d’impresa, incluse quelle incentrate sul recruiting del personale. Sono molteplici le potenzialità dei chat bot. A partire dal candidato:

  • Può aiutarti a stendere il CV in modo ottimale
  • Ottimizza la tua lettera di presentazione
  • Individua le parole chiave da inserire in relazione all’annuncio di lavoro

Mentra per le agenzie per il lavoro:

  • Aiuta a scrivere annunci di lavoro accattivanti
  • Assiste i candidati sul portale dell’agenzia
  • Aiuta a realizzare schede profilo dei candidati rimuovendo il bias dei recruiter

Cosa succederà nel 2024? Gemini, il nuovo linguaggio per il chatbot di Google (google Bard) verrà rilasciato nella sua versione ultra e questo segnerà un vero e proprio scontro tra intelligenze artificiali. Vedremo la nascita di nuove AI?

L’unica cosa certa è che sempre più reparti HR utilizzeranno l’AI per velocizzare la ricerca e selezione del personale per restare al passo coi tempi.


Dopo la pandemia era aumentata la richiesta di lavorare in full remote. Ora, invece, i candidati stanno mostrando una propensione verso il lavoro ibrido per avere maggiore flessibilità. Questo sembrerebbe essere un controsenso (come si può avere maggiore flessibilità lavorando in ufficio?), ma bisogna tenere a mente che molte aziende hanno trattato lo smartworking alla stregua di un puro telelavoro con turni e controllo da remoto.

Una delle basi del lavoro remoto è proprio quella della flessibilità oraria, cosa che però i datori di lavoro difficilmente danno, per una mancanza di fiducia. Il lavoro ibrido sembra essere la soluzione vincente. Fare 1 o 2 giorni alla settimana in ufficio permette quel minimo di contatto umano sufficiente a instaurare un rapporto di fiducia tra datore di lavoro e collaboratore.

Flessibilità che non si traduce solo nella possibilità di scegliere quando lavorare da casa e/o l’orario di lavoro, ma anche in modelli che permettano una maggior conciliazione tra vita privata e lavoro. Un esempio fra tanti, quello della settimana corta.

Nel 2024 possiamo aspettarci ancora più richieste di benefit dai candidati. Lo stipendio rimane ancora il criterio di maggiore importanza, ma quando si tratta di valutare due posizioni a parità di retribuzione (e questo capita spesso soprattutto nel mondo IT), allora entrano in gioco i benefit e la cultura aziendale.


L’AI sarà la star del 2024, così come lo sarà l’esigenza dei candidati di trovare un lavoro che meglio si adatti al loro stile di vita (e non il contrario). Forse le due cose sono connesse tra loro? Forse l’intelligenza artificiale ci aiuterà a colmare quel gap tra i desideri dei candidati e i bisogni delle aziende?

Fonte: Linkedin Notizie