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Twitter sta per morire? La super app X entra in gioco

Il social media con l’uccellino cinguettante ha cambiato logo e pure il nome. Si chiama “X” e non è un semplice rebranding: l’intera piattaforma cambierà diventando un mercato globale per idee, beni, servizi e opportunità. Il tutto alimentato dall’intelligenza artificiale.


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La lettera X rimane una costante dei progetti imprenditoriali di Elon Musk, proprietario di Twitter. Già dalla fine degli anni Novanta aveva iniziato un progetto per costruire una banca online sul dominio x.com finché non è stato estromesso dalla società che poi ha avviato quello che ora conosciamo come Paypal.

Nel 2017 Musk ha riacquistato il dominio x.com e questo gli ha permesso di ritornare sui suoi piani iniziali e creare una piattaforma in cui sostanzialmente “buttare” tutto: messaggistica, video, AI e acquisti.


Il nuovo Twitter sarà trasferito sul dominio x.com, già acquistato nel 2017 probabilmente proprio in preparazione di questo momento. L’obiettivo di X è quello di diventare una soluzione completa al pari dell’applicazione WeChat in Cina.

Si tratterebbe di una Super App, un’applicazione in cui praticamente si può fare di tutto: scambiare messaggi, effettuare pagamenti, giocare e ovviamente “postare” come su un classico social media.

Una delle componenti alla base di ciò è sicuramente l’integrazione dei prodotti finanziari che permetterebbe di fare pagamenti all’interno dell’applicazione. Questo è il primo step necessario prima di realizzare l’idea di ecosistema che Musk ha in mente.


Ci sono svariate complicazioni dal punto di vista legale per il nome dell’azienda. Infatti già altre aziende hanno la X nel nome, si parla di circa 900 registrazioni di marchi contenenti la lettera X solo negli Stati Uniti.

Meta già possiede un marchio che avrebbe registrato nel 2019 riguardante la lettera X bianca e blu. Bisogna anche precisare però che un nuovo nome diventa sempre oggetto di controversie (anche Meta aveva avuto questi problemi).

In questo caso è interessante come anche il logo sia molto simile ad un carattere del font MonoType.

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Il logo di Twitter X e l’alfabeto Special Alphabets 4 di Monotype

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Secondo Bloomberg, cambiare completamente un marchio come quello di Twitter potrebbe far perdere dai 4 ai 20 miliardi di dollari. Ma perché questa scelta drastica?

Musk aveva comprato Twitter lo scorso Ottobre per la bellezza di 44 miliardi di dollari. Una cifra notevole per un brand in declino con problemi sempre più crescenti. 

Secondo l’esperto di marchi Josh Gerben “la probabilità che Twitter sarà citato in giudizio da qualcuno a causa di questo cambio è del 100%” per la presenza di altre aziende come (abbiamo già citato Meta) Microsoft con la console di videogiochi Xbox.

Forse il magnate sudafricano ha voluto dare una nuova vita ad un marchio declino? Una rinascita dalle ceneri?

Cambiare il nome di un brand è una pratica non consigliata per il marketing perché il processo di fidelizzazione degli utenti ad un nome è un processo lungo e dispendioso. La stessa Meta non ha cambiato i nomi dei suoi prodotti (Facebook, Instagram e Whatsapp), e Twitter aveva acquisito la sua fama anche attraverso i suoi “tweet”, termine che ora non potrà più essere utilizzato.

Il futuro di X non sembra promettente, ma forse è solo la base per un progetto più grande di Elon Musk?