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La RAL diventa obbligatoria negli annunci di lavoro

La settimana scorsa è stata introdotta la direttiva europea che introduce le misure di trasparenza salariale: in poche parole la RAL dovrà essere presente negli annunci di lavoro per evitare discriminazioni in sede di colloquio.


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Se si dà un’occhiata alle bacheche di lavoro in Italia, difficilmente vedremo la RAL della posizione lavorativa nell’annuncio. Più probabile trovare la classica dicitura:

“Contratto e retribuzione da definire in fase di colloquio in base alle esperienze del candidato.”

Ma perché le aziende non inseriscono la remunerazione nell’annuncio?

Ovviamente ci sono dietro interessi economici, meno viene pagato il potenziale nuovo lavoratore e più l’azienda guadagna soldi. Basta fare due calcoli per rendersi conto che anche solo una differenza di 100 € netti in busta paga si traduce in un fatturato di quasi 2000 € in più all’anno (per ogni singolo dipendente).

Un interessante approfondimento su LinkedIn parla anche di un’altra possibile spiegazione.


La teoria dei giochi  

Secondo questa teoria le aziende avrebbero due possibilità per agire nel mercato del lavoro:

  • iniziare una guerra ai prezzi
  • instaurare un accordo tacito per non mettere la ral

La prima via prevede di inserire la RAL negli annunci di lavoro da parte di tutte le aziende e iniziare così una “guerra” a chi riesce a proporre l’offerta più accattivante per il candidato. Questo si traduce in una concorrenza spietata poiché le aziende sono tante (soprattutto nel campo digitale/tecnologico) e i candidati potrebbero non essere abbastanza per tutti.

Come risultato ultimo le imprese assumono personale ad un prezzo decisamente più elevato perché devono adeguarsi al mercato. Questo non è certamente quello che vogliono.

La seconda possibilità, invece, prevede che nessuna azienda inserisca la RAL proprio per non iniziare una guerriglia. Questo non vuol dire che non ci sia concorrenza, semplicemente ci si sposta dal settore economico a quello del branding.

Quante volte ti è capitato di vedere profili di aziende con premi in bella vista in homepage? O ancora, basta vedere come viene curata la sezione “lavora con noi” per capire quanto le aziende spingano sull’attrarre talenti puntando sull’ambiente di lavoro.

Non a caso l’employer branding è una branca del marketing che viene molto utilizzata ai giorni d’oggi. Questo anche perché le esigenze dei lavoratori stanno cambiando, nuovi benefit sono sempre più richiesti e l’equilibrio lavoro/vita privata ha assunto un’importanza pari alla remunerazione se non addirittura superiore.

Per questo motivo le aziende non inseriscono la RAL. Maggior profitto e possibilità di contrattazione.


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Il 30 marzo 2023 è stato approvato dal Parlamento Europeo il testo contenente la Direttiva per gli Stati Membri per “rafforzare l’applicazione del principio della parità di retribuzione tra uomini e donne per uno stesso lavoro o per un lavoro di pari valore attraverso la trasparenza delle retribuzioni e meccanismi esecutivi” con 427 voti favorevoli, 79 contrari e 76 astensioni.

La direttiva ha come obiettivo quello di garantire la parità salariale imponendo una maggiore trasparenza sulla RAL alle aziende nell’Unione Europea.


Cosa cambia per i candidati

I Paesi membri dell’UE hanno 3 anni di tempo per adeguarsi alla Direttiva. Una volta fatto ciò le aziende dovranno rispettare la nuova normativa.

Questo per i candidati si tradurrà in un notevole vantaggio perché tutte le offerte di lavoro dovranno inserire la RAL nella job description.

Inoltre non potrà essere richiesto in sede di colloquio e in un nessun momento qual sia la situazione economica del candidato.


Cosa cambia per i datori di lavoro

Vantaggio o svantaggio per le aziende? Questo non si può dire con certezza, ma quello che sappiamo per certo è che non vedremo più la famosa frase “commisurata all’esperienza del candidato”. 

I datori di lavoro dovranno iniziare a considerare quale sia il vero valore di mercato di un candidato, passare da un giudizio soggettivo ad uno oggettivo, tenendo bene in mente che la concorrenza potrebbe offrire una remunerazione maggiore.

O forse si troverà qualche stratagemma per inserire una RAL fittizia?

Sicuramente il mercato del lavoro cambierà e una maggior trasparenza aiuterà ad avere una parità di genere sul luogo di lavoro a livello economico.