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Gli head hunter sono il futuro del recruiting?

Conosci gli head hunter? Pur essendo inglese è un termine che sempre di più sta acquistando fama in Italia. Perchè? La pandemia ha radicalmente cambiato la nostra mentalità nei confronti del digitale (e del recruiting), ma sono ancora poche le professioni che guardano al futuro.

E gli head hunter cosa fanno? Vediamolo insieme.


Possiamo tradurlo in italiano con “cacciatore di teste”. L’head hunter ricerca particolari profili da portare al suo cliente proprio come il cacciatore di tesori cerca oggetti rari che i collezionisti tanto desiderano.

La ricerca è perciò estremamente qualitativa, perché l’head hunter deve soddisfare particolari richieste di recruiting e allo stesso tempo deve mantenere la sua reputazione come professionista qualificato.

Proprio per questo la ricerca è attiva, non ci si limita ad esaminare i CV di risposta agli annunci di lavoro, ma si contatta direttamente i candidati passivi (cioè coloro che non stanno attivamente cercando lavoro) per proporre la posizione lavorativa che l’azienda cliente offre.


Possiamo individuare 6 fasi.

  • Studio del profilo professionale richiesto dall’azienda cliente: l’headhunter entra in contatto con l’azienda cliente per discutere del profilo ricercato: si concorda quello che si vuole e quello che non si vuole ottenere.
  • Classificazione delle fonti di reclutamento: reti professionali, contatti, portali di lavoro, aziende concorrenti, banche dati. L’head hunter consulta la rete, cercando di contattare potenziali candidati. Questa è l’essenza del recruiting cosiddetto “attivo”.
  • Primo contatto con il candidato: gli viene spiegato in cosa consiste il posto offerto, quali sono le competenze richieste e si sollecitano maggiori informazioni.
  • Colloquio conoscitivo: si organizza un colloquio individuale per approfondire le abilità professionali, tecniche e personologiche del candidato.
  • Preparazione e presentazione al cliente di un rapporto sul candidato: quando il candidato risulta adatto, viene prodotta ed inviata al cliente una scheda profilo dettagliata.
  • Presentazione dei candidati finalisti al cliente: dopo la presentazione dei candidati, al cliente spetta l’ultima parola.

recruiting
Ora la stretta di mano è diventata più “virtuale”.

Anche se i cacciatori di teste vanno a “caccia” di candidati passivi, non è detto che contattino proprio te (Linkedin conta più di 16 milioni di iscritti solo in Italia).

Bisogna farsi notare, aumentare la propria visibilità in modo da farsi riconoscere in mezzo a tutti gli altri.


3.1 Fare networking = fare recruiting

Il passaparola è uno degli strumenti più vecchi, ma allo stesso tempo ha un incredibile potenziale. Espandere la propria reputazione vuol dire anche facilitare al personale di recruiting (e agli headhunter in particolare) di poterti vedere e quindi contattare.

Come fare questo? LinkedIn è il social perfetto per ampliare la propria rete (parleremo spesso di questa piattaforma in questo articolo) perché ti permette facilmente di aggiungere contatti professionali alla tua rete con i tuoi stessi interessi o che lavorano nel tuo stesso ambiente. 

Infatti non devi puntare ad essere popolare, devi aumentare la tua reputazione in un determinato settore. Questo ti renderà autorevole agli occhi di chi vede il tuo profilo.

Come fare questo concretamente?


3.2 Curare il proprio profilo LinkedIn per il recruiting

La prima cosa che un head hunter fa quando cerca potenziali candidati è visitare il loro profilo. Se per il classico recruiting basta esaminare il CV che invii, questo non è assolutamente vero per i cacciatori di teste.

Ricordati che il loro scopo è quello di trovare talenti qualificati, non possono presentare alle aziende la prima persona che trovano. Devono quindi “spulciare” ogni informazione possibile.

Il profilo LinkedIn è un ottimo punto di partenza. Si possono vedere la formazione e le esperienze lavorative, ma anche i vari post pubblicati e le raccomandazioni ricevute dagli altri utenti (ricordi quando parlavamo del passaparola?).


3.3 Entrare in contatto con l’head hunter

Se hai fatto un buon networking dovresti riuscire a contattare direttamente un head hunter o un’agenzia. Attenzione però, devi essere sicuro che lavori nello stesso campo di tuo interesse. 

Una volta individuato, puoi inviare una richiesta di collegamento (e includi un messaggio mi raccomando!). Probabilmente il tuo profilo sarà la prima cosa che l’headhunter esamina (anche prima del messaggio con la richiesta di colllegamento) quindi assicurati di averlo curato nei minimi dettagli (foto profilo e cover sono un must).

Se la tua richiesta viene accettata, complimenti! Sei appena entrato in contatto con un head hunter. E ora?



Ora che sei entrato in contatto è bene cercare di andare oltre alla semplice candidatura. Molto probabilmente verrà chiesto di fare un incontro conoscitivo: non rifiutarlo! Ricordati che l’headhunter può avere più offerte lavorative disponibili per te, non solo ora, ma anche in futuro (anche nel caso tu voglia cambiare lavoro).

Dopo la chiacchierata conoscitiva si procede al vero e proprio colloquio (solitamente in videochiamata). Come devi prepararti?


4.1 Informati sul lavoro

Cerca di ottenere quante più informazioni sull’azienda per cui ti sei candidato. Vai a guardare la sua presenza online e quali sono i suoi valori e la sua filosofia (visitare il profilo del CEO può dare ottimi spunti).

Se non sai per quale azienda ti stai candidando (per motivi di privacy spesso non viene menzionato) puoi focalizzarti sull’annuncio di lavoro, la job description. Questo ti permetterà anche di prepararti qualche domanda a riguardo per far mostrare il tuo interesse per la posizione.


4.2 Comportamento durante il colloquio

Sii puntuale. Se l’head hunter ti ha chiesto di compilare qualche modulo prima del colloquio fallo perché molto probabilmente ti farà delle domande a riguardo (e potrai preparare una risposta adeguata).

Cerca di essere chiaro e di motivare le tue risposte. Devi essere trasparente in quello che dici senza creare confusione nell’interlocutore.

Chiarisci qualsiasi dubbio tu abbia riguardo la posizione lavorativa (per questo è importante analizzare la job description) piuttosto che portarli in una fase successiva della selezione.

Sii coerente con l’immagine che hai creato di te sui social. La fase di selezione richiede spesso più di un singolo colloquio per cui è importante rimanere coerenti e sinceri.


Stiamo parlando del recruiting del futuro? Solo il tempo saprà darci una risposta, ma vedremo sicuramente dei cambiamenti nel mercato di lavoro. Il digitale è solo il trampolino di lancio!